Il 16 in Piemonte

La storia di Alfonsina Strada, la donna che partecipò al Giro D’Italia.

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Alfonsina Strada è stata la prima ed unica ciclista donna italiana a partecipare al Giro d’Italia nel 1924.

Indossava la pettorina numero 72 e il suo nome veniva sempre cambiato al maschile, Alfonso o Alfonsin.

Questo perché agli inizi del Novecento tutto ciò che non riguardava la casa o la famiglia, non era adatto alle donne.

Tutto ciò che comportava sudore, fatica e resistenza era un compito che chiamava in causa solo il genere maschile.

Quando Alfonsina, durante la pausa da lavoro, andava a guardare da vicino i ciclisti alla pista della Montagnola, gli altri uomini ridevano.

Alfonsina Strada nasce a Fossamarcia, in provincia di Bologna, e vive in una misera casa.

Proprio qui dove vive, vide per la prima volta una bicicletta e se ne innamorò perdutamente.

Imparò la disobbedienza e acquisì un senso di libertà che la accompagnarono fino a Milano.

Nella città iniziò a prendere parte alle corse e si conquistò anche un degno soprannome, “regina della pedivella”.

Ma la donna, successivamente, si trasferì a Torino poiché il capoluogo piemontese era il posto ideale per diventare una ciclista e cancellare i pregiudizi.

Torino era proprio la città dove era nata l’Unione Velocipedistica Italiana.

Proprio nella città, all’ombra della Mole, Alfonsina Strada divenne grande.

Precisamente nel 1908 sconfisse l’avversaria Giuseppina Carignano nella pista del Valentino.

Invece nel 1911, a Moncalieri, riuscì a battere il record di velocità femminile pedalando a 37,192 chilometri orari.

Quel giorno fu proprio la principessa Maria Clotilde di Savoia a premiarla donandole una medaglia e 15 lire.

Da quel momento venne consacrata la miglior ciclista italiana soprannominata “l’irraggiungibile pistard”.

Alfonsina capì che a Torino poteva sentirsi una ciclista libera quindi, nel 1924, si presentò alla Gazzetta dello Sport e si iscrisse al Giro d’Italia.

3613 chilometri e dodici tappe, arrivò ultima ma percorse tutti i chilometri dal primo all’ultimo.