Il 16 in Piemonte

Omicidio Melis: Luigi Oste condannato anche per stalking.

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Si aggravano le accuse nei confronti di Luigi Oste, barista sessantaduenne in carcere per l’omicidio del soccorritore della Croce Verde di Torino Massimo Melis, 52 anni, ammazzato domenica 31 ottobre con un colpo di pistola alla testa nella sua auto posteggiata al fondo di via Gottardo.

Oltre all’omicidio pluriaggravato, la Procura gli contesta anche il reato di stalking nei confronti di Patrizia Cataldo, barista di cui si era invaghito. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Oste si era convinto che Melis fosse un suo rivale. La donna è stata ascoltata ieri nel corso di un incidente probatorio e ha ricostruito l’intera vicenda. Sentita nelle scorse settimane dalla pm Chiara Canepa ha presentato querela.

I due avevano avuto un flirt l’estate scorsa, poi lei aveva deciso di chiudere il rapporto. Oste non ci sta: continua a cercarla, a scriverle messaggi, recuperati dagli agenti della Squadra Mobile. «Io non faccio altro che pensare a te ogni istante della mia giornata»; «Quando vedo che vai via con lui mi viene un dolore allo stomaco»; «Tu non ti rendi conto del male che mi stai facendo. Quanto mi stai facendo soffrire ogni giorno. La mia testa è sempre per te, sto impazzendo».

Si presentava quotidianamente al locale di Patrizia, distante pochi metri dal suo bar, poco lontano da casa sua, da casa della donna, da casa di Melis, dal luogo del delitto. Stava lì delle ore. La invitava ad uscire. Insistente, petulante.

E quando la vede riallacciare i rapporti con Melis, caro amico, fidanzato in un tempo passato, decide di ammazzarlo. La notte di Halloween lo uccide con un solo proiettile calibro 38 sparato quasi a bruciapelo contro un uomo inerme, colto di sorpresa nell’oscurità, mentre stava avviando il motore della sua Punto blu.

Durante l’incidente probatorio sono stati sentiti altri tre testimoni, che in aula hanno raccontato di aver visto Oste tornare al bar armato e di averlo sentito commentare l’accaduto nei giorni successivi.

L’arma del delitto al momento non è ancora stata trovata.