Il 16 in Piemonte

Grazie pioggia!! Il Piemonte esce lentamente dall’emergenza siccità

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In Piemonte si sta uscendo dall’emergenza siccità e continua a migliorare la qualità dell’aria: sono questi i principali risultati contenuti nella Relazione sullo stato dell’ambiente 2023, illustrata dal presidente della Regione Alberto Cirio, dall’assessore Matteo Marnati e dal direttore di Arpa Secondo Barbero.

Acqua

“Grazie alle piogge di maggio è stato quasi interamente recuperato il deficit annuale. Tra gennaio e aprile eravamo la Regione più siccitosa d’Europa con -50% di precipitazioni, a maggio il deficit si è ridotto a -7% perché abbiamo avuto un +90% di piogge in questo mese rispetto alle medie di maggio dal 1991 a oggi. Sono caduti oltre 230 millimetri di acqua, un quantitativo enorme, ma il territorio ha tenuto anche per la tragica esperienza fatta con le alluvioni del 1994 e del 2000, dalle quali sono derivate una Protezione civile tra le migliori d’Italia e la consapevolezza degli amministratori pubblici. La Regione ha semplificato le procedure per la pulizia dei fiumi”.

“Stiamo uscendo dall’emergenza siccità – ha rimarcato il presidente – Il Lago Maggiore, bacino di riferimento che mette in sicurezza l’agricoltura piemontese, è un metro al di sopra del giugno dell’anno scorso. Il dato ci fa ben pensare, ma non deve indurci a credere che la siccità non sia più un problema. In Italia si recupera solo l’11% dell’acqua piovana, dobbiamo aumentare questa percentuale e nel nuovo programma di sviluppo rurale abbiamo inserito misure importanti per contrastare questa emergenza”.

“Nei prossimi 30 anni – ha aggiunto l’assessore Marnati – si prevede una riduzione fra il 5% e il 10% della portata dei fiumi alpini e diventa quindi molto importante lavorare sulle perdite idriche dei canali, che sono fra il 15% e il 30% per l’acqua irrigua e sul 35% per l’acqua potabile. Questo perché i tempi per sistemare i canali sono molto più veloci rispetto a quelli per la costruzione di nuovi invasi, un lavoro lungo ma sul quale siamo comunque partiti perché crediamo che sia la soluzione migliore”.

Aria

La qualità dell’aria nei primi mesi del 2023 è in netto miglioramento rispetto al 2022. “E questo – ha precisato Cirio – fermandoci a prima dell’inizio delle piogge, in modo da avere un dato depurato e confrontabile senza interferenze. Il fatto che le montagne ci chiudano in una sorta di catino non deve diventare un alibi: siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a investire”.

Il 2023 fotografa un miglioramento sia sulle polveri sottili sia per gli ossidi di azoto. Rispetto allo stesso periodo del 2022 sono stati inferiori i valori medi e il numero dei superamenti.

Un deciso contributo verso questi risultati sono state le numerose misure avviate dalla Regione: “Abbiamo più che raddoppiato le risorse provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale, che nella programmazione 2014-22 erano state di 181 milioni di euro e in quella 2023-2027 sono passate a 475 milioni. Sono fondi da spendere non solo per l’efficienza energetica, ma più in generale per la transizione ecologica di enti pubblici e aziende, con l’obiettivo di contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti. Inoltre la programmazione 2014-22 del Programma di sviluppo rurale prevedeva 64,3 milioni per mitigare l’impatto dell’agricoltura sulla qualità dell’aria, quella 2023-27 ne ha 73,2”.

In questo momento la Regione sta lavorando su 470 milioni di euro di fondi complessivi previsti su varie tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie, di cui 150 già spesi tra misure dirette, trasporti, efficientemente energetico, green community e idrogeno”.