Il 16 in Piemonte

Una Torino sempre più verde.

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Dopo il Piano di Resilienza Climatica, Torino si doterà di un Piano Strategico dell’Infrastruttura Verde.
Il documento è stato messo a punto dall’Assessorato all’ Ambiente guidato da Alberto Unia e dall’Area specifica della Città.
Il Piano Strategico vuole definire le strategie e gli indirizzi entro cui programmare le azioni e gli investimenti necessari attraverso uno stretto dialogo proprio con il Piano di Resilienza.
La sua redazione è partita dalle importanti funzioni che il verde assolve sotto diversi punti di vista: quello ecologico/ambientale con l’assorbimento dei gas serra, la riduzione dell’inquinamento, la conservazione della biodiversità e la tutela idrogeologica, quello socio-culturale con il contributo alla salute psico-fisica dei cittadini, la facilitazione dell’interazione sociale e la salvaguardia del paesaggio urbano, e quello economico con l’aumento del valore degli immobili e la promozione del turismo.
Nel testo vengono approfonditi diversi aspetti legati all’argomento. Su tutti la gestione del patrimonio arboreo cittadino, per cui sono previsti l’implementazione di sistemi informativi per la gestione dei rischi, il rinnovamento delle alberate a fine ciclo, l’incremento del numero degli alberi e la sensibilizzazione della cittadinanza.
A questo si aggiungono altri due importanti fattori come la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico: per quanto riguarda la prima, si auspica l’aumento dell’efficienza attraverso standard di qualità, il trasferimento di parte della programmazione e dell’organizzazione alle imprese appaltatrici, la riduzione del numero degli appalti, economie di scala con una diminuzione del costo a metro quadro e la riduzione delle ore di lavoro del personale comunale; per la seconda, invece, sarà importante raggiungere l’accessibilità universale, il collegamento con le piste ciclabili, l’ampliamento degli spazi e la mitigazione ambientale. Oltre alle tematiche già citate, il Piano tratta anche le aree verdi ricreative con l’inserimento di nuovi elementi come percorsi podistici e di parkour, attrezzature per calisthenics, aree per eventi e barbecue, le aree gioco da riprogettare con strutture e pavimentazioni inclusive e innovative, l’orticoltura urbana da implementare attraverso una sua espansione e l’attivazione di nuovi modelli gestionali.
E ancora, si parla di servizi ecosistemi, con il completamento dei corridoi ecologici urbani, la compensazione di suolo e la forestazione urbana diffusa, le aree agricole e la valorizzazione del verde come bene turistico, culturale e nella gestione delle emergenze.