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Parco della salute: una priorità per Torino

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Tutte le istituzioni lavoreranno unite per garantire la realizzazione del Parco della Salute di Torino, un progetto prioritario per la città: sarà uno dei più importanti e strategici Poli italiani cura, formazione e ricerca clinica e biomedica, è confermato l’obiettivo di aggiudicare i lavori entro il 2022.

Gli intenti comuni emergono dalla riunione della cabina di monitoraggio di cui fanno parte Regione Piemonte, Prefettura e Comune di Torino insieme ad Aou Città della Salute, Università e Politecnico di Torino.

Convocata da presidente e assessore alla Sanità della Regione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, erano presenti il sindaco di Torino, il viceprefetto Brunella Favia, il direttore generale della Città della Salute Giovanni La Valle, il rettore del Politecnico Guido Saracco e, in rappresentanza dell’Università, il vicerettore Area Medica e direttore della Scuola di Medicina Umberto Ricardi e il vicerettore all’Edilizia Giuseppe Di Giuda.

Quattro i temi della riunione, iniziando dall’importanza di continuare con la realizzazione dell’attuale progetto: nel nuovo parco confluiranno Molinette, CTO e Sant’Anna, il Regina Margherita muterà in azienda sanitaria autonoma.

La disponibilità dei posti letto è stato il secondo argomento trattato, le istituzioni sono tutte concordi sulla necessità di avviare una riflessione per assicurare a Torino e ai suoi cittadini un adeguato numero di posti letto per le patologie ad alta intensità che richiedono ospedalizzazione; tema che, dopo due anni di pandemia segnati dalla costante necessità di posti letto per garantire il diritto di accesso alle cure ad ogni cittadino, non può essere trascurato.

Tra le priorità anche quella di valorizzare l’ingresso nel Parco della Salute del mondo imprenditoriale, accanto a quello universitario, anche attraverso l’opportunità di individuare nuovi spazi da utilizzare, incluse le Arcate Ex Moi per la formazione innovativa.

Ultimo tema toccato, quello di garantire la gara d’appalto e l’inizio del cantiere a fronte dell’eccezionale rincaro delle materie prime e dei costi dell’energia, conseguenza della guerra in Ucraina