Emergenza siccità, agricoltura piemontese in ginocchio
Il caldo record di questi giorni ma soprattutto le scarse precipitazione che oramai affliggono il Piemonte da questo inverno, stanno affondando un duro colpo al settore agricolo della nostra regione.
“Il Piemonte soffre, fin dalla fine del 2021, di una scarsità del tutto anomala di precipitazioni che per il periodo di fine primavera ed inizio estate non hanno permesso la costituzione delle naturali riserve di acqua, rappresentate in primo luogo dai nevai alpini e dalla ricarica delle falde idriche sotterranee. Stiamo monitorando costantemente questa situazione che nell’ultimo periodo si è ulteriormente aggravata a causa del forte aumento delle temperature medie.”
Queste le parole del Presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, che nella giornata di ieri, 16 Giugno, ha inviato a Roma la richiesta di stato di calamità naturale per l’agricoltura. Oggi ci sarà un incontro per fare il punto della situazione.
I danni ammontano già a oltre il 20% dei raccolti e se le piogge non arriveranno la situazione peggiorerà ulteriormente. Cifre che mettono a rischio la sopravvivenza di un comparto tipico dell’agricoltura del Torinese come l’allevamento bovino da carne e latte che affrontano anche l’aumento dei costi dell’energia a causa della guerra in Ucraina. Ma a rischio sono anche le produzioni di frutta e ortaggi come mele, pere, pesche, kiwi, peperoni, pomodori, verdure a foglia, cavoli dove sono molto presenti prodotti tipici che sono il vanto dei territori.
Anche la società Iren arriva in aiuto degli agricoltori, del Canavese, aprendo per una settimana le paratie della diga di Ceresole Reale; questo porterà al torrente Orco un afflusso di sei metri cubi di acqua al secondo.