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A Torino arriva l’Intelligenza Artificiale contro i molestatori su tram e bus.

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A Torino è in arrivo un progetto che sfrutta l’intelligenza artificiale per fermare i molestatori su bus e tram.

Scoprire e bloccare chi molesta le donne sui mezzi pubblici è da molto tempo uno dei principali obiettivi della polizia torinese e già da tempo è in azione una squadra appositamente dedicata a questa forma di violenza sessuale.

Eppure, fino a oggi miglioramenti significativi non ci sono stati.

Salire e scendere in modo casuale da bus e tram ha permesso agli agenti di cogliere in flagranza qualche molestatore, ma questo non basta di certo ad arginare il fenomeno. E tanto meno a debellarlo.

Per non parlare poi di come il numero di donne molestate superi di gran lunga quello di chi decide di sporgere denuncia.

Ora però la polizia di Torino potrebbe aver trovato la soluzione.

Gli uomini del team Innovazione coordinati del comandante vicario Parigini stanno infatti affrontando il tema da un punto di vista completamente nuovo. Quello dell’intelligenza artificiale.

Il progetto di Torino è stato anche illustrato anche ad Ahmed Aboutaleb, sindaco di Rotterdam in visita a Torino per passare il testimone dell’Eurovision Song Contest 2022.

Il progetto torinese contro le molestie sessuali sui mezzi pubblici sta venendo alla luce in collaborazione con la start up milanese Key Crime e potrebbe essere finanziato con uno dei bandi dell’Unione Europea.

Presupposto del progetto è che i molestatori siano seriali e che quindi cerchino luoghi e situazioni che li facciano sentire al sicuro.

L’obiettivo è dunque quello di creare un modello matematico sulla base delle informazioni che attualmente si possiedono per trovare le linee e gli orari in cui si ha maggior probabilità di trovare molestatori, organizzando controlli mirati.

Per rendere il modello più accurato bisogna avere molte informazioni disponibili. informazioni che si ottengono solamente grazie alle denunce sporte.

Per questo la start up ha sviluppato una piattaforma che permette di segnalare in modo semplice un caso di molestie di cui si è stati vittima o spettatori attraverso un chatbot, una sorta di assistente digitale che garantisce l’anonimato.

Questo dovrebbe incentivare le segnalazioni e allo stesso tempo rispettare la privacy di chi denuncia.

Grazie all’aumento delle segnalazioni, l’algoritmo darà agli agenti precise disposizioni su dove e quando entrare in azione.

Il modello è già stato applicato a Milano come prevenzione delle rapine e i dati dimostrano una riduzione significativa del fenomeno.